Il pilota di Bedollo, nell’ultimo round del Campionato Italiano WRC, manda in archivio una stagione 2018 avara di soddisfazioni, costretto ad un altro ritiro per noie tecniche.

La stagione agonistica 2018 non sarà certo da ricordare per Devis Ravanelli, il quale incassa un altro colpo gobbo della sorte in occasione della trentasettesima edizione del Trofeo ACI Como.

All’ultimo appuntamento valido per il Campionato Italiano WRC il pilota di Centrale di Bedollo si presentava con tanta voglia di confrontarsi in un contesto, per lui, del tutto inedito.

Un primo boccone amaro da ingoiare, per il portacolori di Pintarally Motorsport, si assaggiava già scorrendo l’elenco iscritti, il quale contava la sola Renault Clio Williams gruppo A del trentino, messa in campo da Vsport, al via.

Affiancato da Elsa Dal Dosso, alle note, Ravanelli affrontava, con difficoltà, la sessione di ricognizioni antecedenti la gara, riuscendo a completare solamente due dei tre passaggi previsti.

Arrivati ad indossare casco e tuta si iniziava a fare sul serio, durante uno shakedown dedicato a prendere le giuste misure all’immortale trazione anteriore francese.

 

“Sapevamo che, uscendo dal Trentino, avremmo trovato un ambiente diverso” – racconta Ravanelli – “perchè, correndo in casa, conosciamo ormai ogni angolo del nostro evento. La delusione di essere da soli in classe, quindi senza confronto alla pari con i locali, ci ha segnato ancor prima di iniziare. La giornata di ricognizione è stata davvero dura. Abbiamo lavorato sodo ma siamo riusciti a completare solo due giri. Per chi arriva da distante non è facile. Durante lo shakedown ci siamo resi conto delle differenze, specialmente al posteriore, di questa Clio rispetto alla precedente. Abbiamo lavorato sul setup per cercare di capirla al meglio.”

 

Si aprivano le danze Venerdì pomeriggio, per la prima frazione di gara, con un Ravanelli già in grado di staccare interessanti riscontri cronometrici: nella generale di gruppo A l’unico a precederlo, ad eccezione dello stuolo di WRC, è il solo Fumagalli, sulla più recente Renault Clio Super 1600.

La doccia fredda, per il trentino, era già pronta ad attenderlo lungo il trasferimento che riportava i concorrenti verso Como, a conclusione della prima giornata di gara: l’improvviso ammutolirsi della Clio, a pochi chilometri dall’ultimo controllo orario, dava inizio ad un calvario che si concludeva con la mesta alzata di bandiera bianca, culmine di un 2018 da dimenticare in fretta.

 

“Dopo un avvio difficile” – aggiunge Ravanelli – “abbiamo iniziato a prendere le misure e ci stavamo divertendo. In trasferimento, mentre superavo una vettura, la Clio si è spenta, senza più dare segni di vita. Dopo aver deciso di rientrare, grazie alla regola del Super Rally, i ragazzi di Vsport si sono dannati l’anima sino a tarda notte per cercare di farci ripartire. Sono addirittura scesi a Piacenza per prendere dei pezzi di ricambio. Hanno dato il massimo ma la Clio aveva deciso diversamente. Grazie di cuore a tutti, soprattutto a Paolo Valla di Vsport, alla scuderia Pintarally Motorsport, ad Elsa e a tutti i partners che ci hanno sostenuto. Davvero un peccato.”